Esami specifici di senologia 
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Il Centro Diagnostico Apuano è considerato un vero e proprio punto di riferimento nel campo della senologia, grazie alla disponibilità di apparecchiature all'avanguardia per lo studio e l'analisi dello stato di salute della mammella. Presso il centro è infatti possibile eseguire la mammografia con tomosintesi, un esame fondamentale, insieme all'ecografia mammaria, per la diagnosi precoce del tumore della mammella. Si tratta di una tecnica diagnostica che studia forma e struttura della ghiandola mammaria permettendo di individuare formazioni anomale anche di piccole dimensioni.
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A cosa serve la mammografia

L’esame viene indicato quando alla palpazione della mammella si avverte la presenza di un nodulo oppure in presenza di segnali che richiedono un approfondimento diagnostico, ma tutte le donne che abbiano superato i 40 anni di età dovrebbero sottoporsi a un programma di screening mammografico, come anche indicato e promosso dagli organismi sanitari internazionali e nazionali (Ministero della Salute).
Infatti, la maggior parte dei carcinomi mammari si risolve positivamente se diagnosticata in fase precoce, mentre se la scoperta avviene quando la malattia è in una fase più avanzata le possibilità di trattamento e guarigione diventano più limitate.
L’indagine non è invasiva e dura pochi minuti: si esegue con un particolare apparecchio radiologico chiamato mammografo in grado di proiettare un fascio di raggi X sulla mammella, posizionata su un apposito sostegno e compressa leggermente tra due lastre plastificate.


L'importanza dell'ecografia mammaria

Gli esami di senologia, come la mammografia e l'ecografia mammaria, sono fondamentali per prevenire e diagnosticare il tumore al seno. Si stima che, in Italia, ogni anno si verifichino circa 50.000 nuovi casi di carcinomi mammella. Il tumore della mammella è infatti la neoplasia più frequente nel sesso femminile e rappresenta la prima causa di morte per tumore nelle donne, con una tendenza all’aumento anno per anno dei nuovi casi (+0.9%/anno). 

I dati epidemiologici suggeriscono tuttavia che, nonostante l’incremento dei nuovi casi in Italia, continua a calare in maniera significativa la mortalità (- 2.2%/anno), grazie anche agli esami di senologia preventivi. Questo risultato positivo è infatti frutto degli efficaci programmi di screening, della diagnosi precoce e dei progressi terapeutici, con una sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi dell’87% e a 10 anni dell’80%
Ecografia


A cosa serve l'ecografia mammaria

L'ecografia mammaria è un esame particolarmente importante per la prevenzione del tumore al seno. Questo tipo di esame presenta le seguenti caratteristiche:

• è un'indagine non invasiva che si basa sull’impiego di ultrasuoni;
• consente lo studio anatomico e strutturale del seno;
• rappresenta un'indagine complementare e non alternativa alla mammografia, nella maggior parte dei casi, in quanto non individua le microcalcificazioni;
• è più adatta nella valutazione dei seni densi delle donne giovani con meno di 40 anni (in cui la componente ghiandolare è prevalente) non sempre ben valutabili alla mammografia;
• è di grande aiuto nel differenziare formazioni liquide da noduli solidi;
• offre una diagnosi differenziale nell’ambito dei noduli solidi (diagnosi differenziale benigno/maligno);
• permette lo studio dei linfonodi dei cavi ascellari;
• rappresenta una guida per l'agoaspirazione o la biopsia.

L'ecografia mammaria è dunque un esame di fondamentale importanza nell'ambito della senologia, da eseguire periodicamente soprattutto se la paziente è considerata paziente a rischio.

  • Per chi è consigliata

    La mammografia di screening è un’attività diagnostica organizzata e periodica rivolta a donne asintomatiche al fine di effettuare una diagnosi di carcinoma mammario in stadio precoce e di offrire trattamenti adeguati con l’obiettivo di ridurre la mortalità.

    La gestione dello screening si basa sull’età della donna e sul rischio di sviluppare un carcinoma mammario. Mentre vi è un generale accordo circa l’utilità di eseguire lo screening in fascia di età 50-69 anni, rimane aperto il dibattito relativo alle altre fasce d’età (in particolare quella 40-49 anni ma anche quella > 70 anni) e circa la cadenza ottimale.

    In Italia:

    Donne 50-69 anni: mammografia con cadenza biennale.

    Il maggior vantaggio della mammografia è quello di identificare anche formazioni di piccole dimensioni e le microcalcificazioni che possono essere un segnale di allarme per i tumori maligni. 

    Donne 40-49 anni: cadenza personalizzata (in studio) nel singolo individuo sulla base dei fattori di rischio: storia familiare, densità del tessuto mammario. Il Piano Nazionale italiano di Prevenzione suggerisce alle Regioni di estendere l'invito alle donne nella fascia d'età 45-49 anni (cadenza intervallo 12-18 mesi per tutte le neoplasie prima ancora che siano palpabili).

    Donne > 70 anni:  il Piano Nazionale di Prevenzione suggerisce di estendere l’invito alle donne nella fascia di età 70-74 anni.

  • Screening donne ad alto rischio

    Ossia pazienti con importante storia familiare di carcinoma mammario, portatrici di mutazione di BRCA 1 e/o BRCA2 (geni la cui mutazione favorisce l’insorgenza di cancro al seno).

    In tali gruppi di pazienti i controlli mammografici dovrebbero essere iniziati a 25 anni o 10 anni prima dell’età di insorgenza del tumore nel familiare più giovane, nonostante la bassa sensibilità della mammografia in questa popolazione.

    Lo screening per il cancro del seno, secondo le indicazioni del Ministero della salute italiano, si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e prevede l'esecuzione ogni due anni della mammografia.

    In questa fascia d'età si concentra infatti la maggior parte dei tumori del seno e, secondo gli esperti dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), la partecipazione allo screening organizzato su invito attivo con queste modalità e frequenza, in questa fascia di età, può ridurre del 40 per cento la mortalità per questa malattia. Ci sono molti studi che offrono stime diverse su questo tema, ma quella del 35-40 per cento resta attualmente la stima più affidabile.

    Oltre alla mammografia eseguita come screening nella paziente asintomatica, tale esame è in grado di definire le caratteristiche di un nodulo che già si è reso palpabile orientando la diagnosi e indirizzando verso eventuali ulteriori approfondimenti come l’ago aspirato.

  • Controindicazioni

    La mammografia non presenta controindicazioni, tuttavia, in genere, nelle donne sotto i 40-45 anni di età può trovare maggiori difficoltà a individuare noduli sospetti rispetto all'ecografia mammaria, a causa della maggiore densità della mammella.

    Solitamente perciò sotto i 40 anni si preferiscono controlli clinici ed ecografici, che possono tuttavia comunque essere associati alla mammografia in base alla tipologia di seno della donna, che deve quindi seguire le indicazioni del proprio medico.

  • Come si svolge

    La paziente in piedi, a seno nudo, deve appoggiare una mammella per volta su un ripiano ad altezza regolabile. La mammella verrà posizionata dal tecnico di radiologia in modo che sia ben distesa, e sarà lievemente compressa e radiografata in senso orizzontale e verticale.

    La compressione della mammella facilita la visibilità e l’esplorazione di tutta l’architettura mammaria e non altera affatto il tessuto della mammella. È un esame semplice, rapido (dura pochi minuti) e arreca poco disagio alla paziente. La dose di raggi X utilizzata è assai bassa e non comporta rischi per la salute, consentendo senza rischi la ripetizione routinaria dell’esame.

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